Sabato 15 dicembre 2012
L'economia greca potrebbe tornare a crescere nel 2014.
Lo ha detto il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras.
Il prossimo sarà il
sesto anno consecutivo di recessione per la Grecia: in base alle stime del
governo il Prodotto interno lordo (Pil) dovrebbe registrare una flessione del
4,5 per cento. Secondo la banca centrale ellenica, la contrazione dell'economia
è stata complessivamente del 24% dal 2008 a oggi.
L'11 dicembre scorso, in base a quanto comunicato
dall'Agenzia del debito, il paese europeo finanziariamente in crisi ha concluso
una operazione di buyback (ossia riacquisto di titoli) finalizzata a ridurre il
livello di debito che ha raccolto adesioni per 31,9 miliardi di euro, più del
previsto.
Tuttavia, per farlo Atene ha dovuto pagare agli investitori un prezzo
del 33,8%, maggiore di quanto pianificato. Il risultato è che il fondo di
salvataggio europeo dovrà sborsare 1,29 miliardi in più, rispetto ai 10
pianificati, per aiutare Atene a ritirare quei titoli dal mercato. Il successo
del riacquisto dovrebbe tagliare di 21 miliardi l'esposizione ellenica,
avvicinando l'obiettivo di un rapporto deficit/Pil al 124% nel 2020 e
sbloccando la tranche di 31 miliardi di aiuti necessaria a salvare il paese dal
default.
A riguardo, i riflettori del mercato sono puntati a
giovedì 20 dicembre. Sì, perché quel giorno, secondo quanto ha dichiarato Simon
O'Connor, portavoce del commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn,
potrebbe essere presa una decisione sull'esborso della prossima tornata di
aiuti internazionali alla Grecia. "Verrà presa giovedì come
previsto", ha fatto sapere O'Connor durante l'incontro dell'Eurogruppo.
O'Connor ha infine aggiunto che ci si aspetta di arrivare a tale decisione
"indipendentemente dal grado di soddisfazione della Commissione del risultato
dell'operazione di buyback".
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