Sabato 15 dicembre 2012
Nella seduta del 14 dicembre, sul mercato dei cambi,
l'euro ha toccato i massimi dal 4 maggio scorso nei confronti del dollaro.
Tuttavia, potrebbe non essere il momento giusto per tornare rialzisti sulla
moneta unica. Lo sostiene Jeff Sakamoto, trader di Union Bank, per il quale una
rottura di quota 1,3250 sarebbe "dolorosa" per diversi investitori di
lungo termine con posizioni al ribasso (short). Un movimento sopra quel livello
porterebbe probabilmente molti di questi a cambiare le proprie posizioni,
conferendo possibilmente al rimbalzo dell'euro ancora più slancio.
In ogni caso, secondo molti esperti la moneta unica
potrebbe avere difficoltà a tenersi su livelli molto elevati se le trattative
sul fiscal cliff, ossia sul precipizio fiscale americano, dovessero risultare
un nulla di fatto.
In particolare, in assenza di segnali di un accordo per la
settimana prima di quella di Natale, secondo gli addetti ai lavori
l'euro-dollaro potrebbe facilmente crollare a quota 1,30. A proposito di
precipizio fiscale, nei giorni scorsi, gli analisti di Moody's hanno fatto
sapere che mentre preparano un eventuale taglio della tripla A del paese,
prevedono unanimi che gli Stati Uniti verranno strangolati da una grave
recessione entro la primavera 2013.
Lo scorso 30 novembre, lo speaker del Congresso, il
repubblicano John Boehner, aveva confermato che i negoziati sul fiscal cliff
non stanno avanzando.
Martedì 11 dicembre, invece, lo stesso Boehner ha
accusato il presidente statunitense Barack Obama di non impegnarsi seriamente
per evitare la minaccia che pesa sulla nazione. Da ricordare che i tagli
fiscali e le imposte entreranno automaticamente in vigore dal primo di gennaio
negli Stati Uniti se il Congresso e il presidente Obama non si accorderanno sul
modo di ridurre l’enorme deficit del governo statunitense.
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