Ultima seduta della settimana segnata da una decisa
accelerazione quella del 25 gennaio per la Borsa di Tokyo, dove gli investitori
sono tornati ad acquistare a piene mani sulla scorta del nuovo scivolone
registrato dallo yen. L'indice di riferimento, il Nikkei-225, è stato fissato a
10.926,65 punti (con un rialzo del 2,88% sulla vigilia), ovvero sul livello più
elevato da metà aprile del 2010.
La correzione della divisa nipponica, indicata
nel durante fino a 121,31 sull'euro (119,73 alla rilevazione della sessione
precedente della Bce) e fino a 90,69 dollari (89,99 alla chiusura in Europa),
ha convogliato l'interesse soprattutto sulle società fortemente impegnate
all'export. Dietro questo movimento c'è stata la speculazione sulle decisioni
prese di recente, e quelle che starebbe per prendere, la Banca centrale
giapponese.
"Continua la debolezza dello yen giapponese - è
il commento sul tema di Matteo Paganini, analista valutario di Fxcm Italia -
sia contro dollaro americano, sia contro euro, a causa dei continui rumor che
vedono potenziali iniezioni di liquidità da parte della Banca del Giappone
(Boj) e soprattutto a causa delle aspettative che cominciano a vedere tassi in
diminuzione, quindi verso lo zero assoluto".
Secondo l'esperto valutario,
infatti, "questo basta per assistere a vendite di yen strutturali, in
grado di rientrare soltanto a causa di prese di profitto".
Da monitorare
con estrema attenzione è il livello di 120,70, "per assistere a correzioni
contro l’euro, tenendo conto che un superamento di 120,90 può portare alla
formazione di nuovi massimi.
Guardando il posizionamento dello Speculative
Sentiment Index sui cambi originari che compongono il cross EurJpy - conclude
Paganini - ci possiamo aspettare tentativi di rottura. Il mercato retail è
molto sbilanciato sul lato corto di EurUsd, il che potrebbe portare alla
cattura di stop e al prosieguo delle accelerazioni".
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