"Cominciamo l'anno comprando dollari" sul
mercato dei cambi.
E’ quel che scrivono gli economisti di Morgan Stanley Research
in una nota diffusa il 7 gennaio, focalizzata per l’appunto sul Forex, e intitolata
non a caso "Fx pulse".
Per spiegare l'operazione gli analisti della
banca d'affari a stelle e strisce fanno sapere: "Il nostro portafoglio
valutario pesantemente esposto al rischio ha beneficiato della propensione al
rischio del mercato durante la seconda metà del 2012, ma ora, con l'incertezza
fiscale statunitense che potrebbe aleggiare sui mercati più di quanto
inizialmente avevamo pensato, crediamo che i mercati, che stanno vivendo una
fase toro (cosiddetta "bullish", ndr), potrebbero andare incontro a
una correzione significativa".
Ecco perché gli esperti di Morgan Stanley, nella medesima
nota, spiegano di avere inaugurato il 2013 acquistando dollari.
Gli economisti,
sempre a sostegno di questa tesi, offrono anche un quadro macroeconomico dell'attuale
fase che stanno attraversando i mercati.
"Mentre i dati asiatici sono fin
qui rimasti forti - sottolineano - la performance economica più debole
realizzata dall'Europa e il fatto che i consumi statunitensi stiano perdendo
slancio rappresentano fattori che conducono a un aumento del rischio che anche
i dati asiatici comincino presto a sorprendere in senso negativo".
Guardando poi in maniera particolare allo yen
giapponese, gli esperti di Morgan Stanley evidenziano che la moneta nipponica,
nel frattempo, ha già cominciato a perdere la propria caratteristica di
"porto sicuro", "safe haven" in inglese, man mano che il
governo domestico che si appresta a insediarsi alza il velo su politiche tese a
indebolire la valuta. Secondo Morgan Stanley, in ogni caso, il Giappone, in
questa fase necessita, di una moneta debole.
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