La mattina del 15 gennaio, in apertura, il tasso di
cambio euro-dollaro, sui mercati delle valute, stazionava a quota
1,3360-1,3362.
Va ricordato che si tratta di livelli che rappresentano i nuovi
massimi dall'aprile del 2012 della moneta unica sul biglietto verde.
Una
circostanza, quella della forza dell'euro, che a detta di alcuni economisti
impedisce di conferire slancio alla ripresa europea.
La moneta unica viaggia
sui massimi dopo il discorso di giovedì del numero uno della Banca centrale
europea (Bce), Mario Draghi.
A riguardo, JW Partners, società indipendente
specializzata in currency advisory a investitori istituzionali, commenta:
"Draghi ha sorpreso la platea con un tono notevolmente diverso da quello
del mese precedente: affermare che la situazione sta migliorando equivale ad
ammettere che un taglio dei tassi è stato escluso all'unanimità.
In tal modo,
riduce la potenzialità accomodante della Bce così come percepita sinora dai
mercati. Se non sorprende la reazione dell'euro - proseguono gli esperti di JW
Partners - ci aspetteremmo invece meno entusiasmo dalle Borse che proprio sulla
liquidità illimitata della banca centrale avevano costruito parte della
poderosa salita degli ultimi mesi".
La potenza dell'euro potrebbe dunque
precludere la ripresa delle Borse e non soltanto quella dell'economia.
"Vedremo nelle prossime sessioni se tale euforia incontrerà qualche
ostacolo", sentenziano gli esperti, che fanno intanto notare che "la
risalita della moneta unica a seguito della Bce è stata veloce e impulsiva
confermando la bontà del trend rialzista in atto: ci stiamo avvicinando a
livelli statici che dovrebbero fornire un qualche ostacolo a una ulteriore
salita".
E' per questo motivo che da JW Partners consigliano di
"alleggerire ora la posizione per cercare di ricomprare su una correzione,
intorno a quota 1,3150-1,3200".
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