"Sul mercato dei cambi, gli investitori si
chiedono quale ulteriore potenziale di apprezzamento abbia l'euro".
E'
incentrato su questo il "Macromonitor" di inizio settimana
dell'economista di Banca Monte dei Paschi di Siena, Mario Seminerio, che
prosegue lo studio in questo modo: “E' verosimile che ciò dipenderà dalla
normalizzazione dei tassi di breve termine europei, anche a seguito dei
rimborsi anticipati dei prestiti della Banca centrale europea (Bce), da quanto
un rialzo dei rendimenti sui Bund supererà quello sui Treasury, e da quanto gli
investitori globali risulteranno sottopeso di attivi europei, e vorranno
colmare tale gap".
Nel frattempo, sul mercato dei cambi, il primo giorno
della settimana si è aperto con l'euro-dollaro che viaggiava a 1,3447-1,3450,
mentre sui listini europei il dollaro-yen ha aperto a 90,84-90,85, mentre
l'euro-yen era posizionato a 122,14-122,17.
Riguardo lo yen, prosegue il "Macromonitor"
di Seminerio, "gli annunci della Bank of Japan non appaiono al momento
sufficienti a generare l'inflazione necessaria a spingere gli investitori
domestici ad alimentare deflussi di capitali, ma l'incertezza resta elevata,
così come la dimensione prevalentemente politica di questo cambio".
Non
solo. Secondo Seminerio, "semplici acquisti di titoli di stato domestici
da parte della banca centrale giapponese non appaiono in grado di compiere il
lavoro previsto, ma l'eventuale acquisto di obbligazioni estere resta una
minaccia da non sottovalutare.
Sotto osservazione - mette infine in guardia l'economista
di Mps - anche eventuali reazioni del G7 alla politica giapponese dello yen
debole, soprattutto se il saldo delle partite correnti di Tokyo dovesse
smettere di deteriorarsi".
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