A metterlo in evidenza, la mattina del 9 gennaio
prima dell'apertura dei mercati, sono gli economisti di Cmc Markets, che
aggiungono che "occorre superare 1,3170 per raggiungere 1,33", mentre
spostando l'attenzione verso la sterlina, in questo caso la moneta "deve
oltrepassare 1,618 per poter tornare a 1,63 contro il dollaro".
Gli
esperti di Cmc Markets mettono poi in luce che "momentaneamente il
biglietto verde sembrerebbe aver perso slancio nella corsa contro yen con
possibilità di non ritestare i massimi appena toccati almeno per un po': sotto
87,50 il rischio è quello di una correzione verso 85,00".
Intanto, proprio in Asia, il dollaro ha guadagnato
terreno contro lo yen con la soglia a 87 che ha offerto una buona opportunità
di acquistare il biglietto verde. Gli acquisti sono stati effettuati da diversi
operatori, tra cui anche importatori, investitori retail giapponesi e fondi di
investimento, così come segnalato da alcuni dealer a Tokyo.
"Ci sono molti
che comprano dollari", ha commentato Kuniyuki Hirai, foreign-exchange
trading manager per Bank of Tokyo-Mitsubishi Ufj.
Il biglietto verde è a 87,44
yen dopo essere salito al massimo intraday a 87,55 yen. Per Hirai, i driver per
un rally del biglietto verde sono diversi e spaziano dai discorsi dei
funzionari della Fed, alle trimestrali Usa, sino al meeting della Bank of Japan
in calendario per il 21 e il 22 gennaio.
"Il rally segnala che ci sono ancora molti che
sperano di acquistare il biglietto verde sui cali", ha affermato un dealer
di una banca giapponese secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Mf
DowJones.
Secondo Daisaku Ueno, senior foreign exchange e fixed income
strategist a Mitsubishi Ufj Morgan Stanley, "il trend di indebolimento
dello yen rimane intatto".
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