Economisti ed esperti di mercato cominciano a fare i
conti con le conseguenze del risultato elettorale italiano del 24 e 25
febbraio. In uno studio ad hoc Philippe Waechter, capo economista di Natixis
Asset Management (parte del gruppo Natixis Global Am – Ngam), ha puntato i
riflettori sullo scenario del dopo elezioni in Italia e sui rischi che si
prospettano per l’area dell'euro.
Ecco quello che secondo Waechter è un punto interessante:
"Gli italiani si sono riappropriati del proprio potere decisionale a
livello politico -osserva - e quindi non potranno più puntare il dito contro
l’Europa. Lo scenario che appare più probabile è quello di nuove elezioni, la
cui data dovrà essere stabilita anche in base a quella delle elezioni
presidenziali a suffragio indiretto di metà maggio. In questo periodo, a parte
sperare in un contesto politico più positivo, le dinamiche dell'attività
economica e dell’occupazione peseranno sullo stato d’animo della
popolazione".
E secondo l'esperto di Natixis Asset Management,
"se il contesto non sarà in via di miglioramento al momento delle
elezioni, il rischio è quello di un massiccio voto di protesta anti Europa e
anti euro. A quel punto, la situazione sarà molto preoccupante perché in tal
caso potrebbero tornare i timori sulla stabilità dell’area euro e la volatilità
potrebbe aumentare ulteriormente.
Questo penalizzerebbe ulteriormente la
dinamica dell’area euro, ritardando la ripresa del ciclo economico europeo. Al
di là delle dinamiche interne - conclude Waechter - l’altro grande rischio è
che il mondo intero non si interessi più all’Europa e all’area euro. Se in
Europa continuerà a prevalere la volontà di essere virtuosi a tutti i costi, il
mondo andrà avanti senza di noi. Questo scenario si sta già profilando.
Possiamo solo sperare che non peggiori".
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