L'euro-dollaro tra 1,30 e 1,40?
Non c'è nulla di male.
A sostenerlo è stata Angela Merkel, cancelliera tedesca, il 20 febbraio, a
Berlino, di fronte a una platea di economisti riuniti per il 50simo
anniversario del Consiglio dei Cinque Saggi. "Corsi compresi tra 1,30 e
1,40 dollari sono nella normalità nella storia dell'euro.
Noi, come Governo
tedesco, siamo a favore di un libero andamento del corso di cambio
dell'euro" e "non consideriamo fattibile una politica di cambio
attiva".
Il Governo tedesco, ha tra l'altro aggiunto Merkel,
lavora perché anche tutti gli altri Governi si attengano a una politica di libera
evoluzione della valuta unica sui mercati. A questo fine, la cancelliera
tedesca ha definito "un segnale importante" il comunicato congiunto
dei Ministri finanziari del G20 da Mosca, nel quale si auspica il libero
movimento dei tassi di cambio, cercando così di fermare sul nascere qualsiasi
dibattito sulla presunta "guerra delle valute" in corso tra le
principali aree economiche mondiali.
Nel suo intervento, Merkel ha anche detto di capire i
timori e le preoccupazioni dei Paesi dell'Europa meridionale che sono riusciti
"con grandi sforzi ad abbassare i costi unitari del lavoro" seppure
nel quadro di un regime di tassi di cambio fissi dell'euro.
Nel suo discorso, la cancelliera ha anche
indirettamente criticato l'atteggiamento di Tokyo, senza mai nominare il
Giappone: "Vediamo - ha detto - che ci sono a intervalli regolari dei
tentativi di deprezzare la propria valuta, attraverso misure di politica
monetaria, così da aumentare la capacità export". Intanto, nel primo
pomeriggio del 20 febbraio, il tasso di cambio euro-dollaro viaggia nei pressi
di quota 1,337.
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