Euro-dollaro a 1,34 dopo la Bce e le parole di Draghi



Apertura dell'euro-dollaro a quota 1,34 nella seduta di venerdì 8 febbraio, il giorno dopo la riunione della Banca centrale europea (Bce), che ha lasciato i tassi di interesse di Eurolandia invariati. 

Sul tasso di cambio dell'euro, ha dichiarato il presidente della Bce, Mario Draghi, nella consueta conferenza stampa che segue la decisione sul costo del denaro europeo, "prima di tutto, bisogna dire che l'apprezzamento della valuta unica è un segnale di ritorno di fiducia nell'Eurozona. 

Al netto della fiducia, bisogna aggiungere che i cambi devono riflettere i fondamentali e, in via generale, i tassi di cambio reali e nominali dell'euro sono vicini alla media di lungo periodo". Il tasso di cambio è un elemento importante per la crescita e la stabilità dei prezzi "ma non costituisce un obiettivo in sé" delle politiche della Banca centrale, ha ribadito Draghi.

Quanto alla politica monetaria della Bce, il suo numero uno ha spiegato che "è accomodante, manterremo il regime di disponibilità illimitata alle aste di rifinanziamento e siamo pronti a fornire piena liquidità alle banche ove necessario". 

Riferendosi poi agli istituti di credito, Draghi ha spiegato: "Abbiamo risolto il problema del funding bancario, non possiamo agire su quello dei ratio di capitale e sull'avversione al rischio che ha raggiunto livelli elevati". 

La risposta è che "continueremo a fare tutto il possibile perché il flusso del credito riprenda, sempre entro il nostro mandato che è quello della stabilità dei prezzi". Allo stesso tempo "pensiamo che tutte le azioni che abbiamo intrapreso troveranno il loro sbocco nell'economia, così da permettere una ripresa graduale nella seconda parte del 2013".


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