La mattina del 21 febbraio, sul mercato dei cambi,
l'euro-dollaro viaggia in calo a 1,3190 dopo alcuni dati macroeconomici.
E',
infatti, peggiorata la contrazione dell'attività del settore privato in Europa
nel mese di febbraio.
Il Pmi preliminare manifatturiero per l'Eurozona è sceso
leggermente a febbraio a 47,8 punti da 47,9 punti, contro stime che vedevano il
dato a quota 48,3.
L'indicatore composito è sceso a 47,3 punti da 49 contro
stime che lo prevedevano stabile a 49 punti.
Il Pmi servizi è calato a 47,3 da
48,6 (stime a 49). In Francia, il Pmi composito è sceso a 42,3 punti da 42,7,
sui minimi dal marzo 2009. Il Pmi manifatturiero è migliorato a 43,6 da 42,9.
Migliore la situazione in Germania, dove il Pmi è superiore ai 50 punti e
indica espansione: l'indice composito è comunque peggiorato a 52,7 da 54,4,
mentre quello manifatturiero è salito da 49,8 a 50,1.
Tornando all'euro, proprio il 20 febbraio, Matteo
Paganini, analista valutario di Fxcm Italia, nel consueto studio giornalieri
sui mercati dei cambi, scriveva: "Ci troviamo ora in territorio
propedeutico ad ulteriori discese, che confermano come tutte le valute, a parte
l’euro, stiano ottenendo delle svalutazioni più o meno volute.
La moneta unica
europea - proseguiva Paganini - dopo aver rotto a rialzo i livelli di
resistenza passanti tra 1,3380 e 1,3400 ha esteso fino alle prime resistenze ed
ora offre la possibilità di assistere ad ulteriori rialzi nel momento in cui i
supporti dovessero tenere, a causa del fatto che le politiche monetarie in atto
risultano essere ben scontate degli investitori, che in momenti di propensione
al rischio hanno mostrato volontà (anche se non conclamata e confermata) di
procedere ad acquisti di moneta unica europea".
Nessun commento:
Posta un commento