Nella settimana cominciata con lunedì 25 marzo, l'euro
ha toccato il minimo dei quattro mesi contro il dollaro, portandosi fino a
1,2816, con gli hedge fund che hanno venduto la moneta unica in scia alle
crescenti preoccupazioni che agli investitori privati vengano imposte ampie
perdite nei futuri salvataggi della zona euro.
Questi timori si sono poi per
ovvie ragioni intensificati dopo l'accordo per il salvataggio di Cipro da poco
raggiunto con le autorità europee.
Da ricordare che nel corso del 2013 l'euro ha ceduto
circa il 3% contro il dollaro, proprio a causa del riaffacciarsi della crisi
del debito della zona euro nel radar degli investitori.
Come sottolinea in una nota di commento della sessione
di mercato del 26 marzo, Davide Marone, analista finanziario di Fxcm Italia,
"l’euro-dollaro si è stabilizzato attorno al valore medio di 1,2850,
muovendosi in range tra l’1,2885 e l’1,2840, complice anche l’attenuarsi della
luce dei riflettori sulla questione Cipro.
L’altro benchmark di riferimento a
livello europeo - prosegue Marone - il Dax, ha pressoché ricalcato la medesima
dinamica e mantiene forte il supporto a 7.855 da cui dipenderanno i possibili
scenari ribassisti, mentre il Ftse Mib ha mal risposto a un inatteso calo dei
rendimenti sui titoli dei Bot a 6 mesi (allo 0,831% dal precedente 1,237%)
andando a rompere il livello di 15.600 per nuovi minimi relativi a 15.400,
livello pericoloso per discese ancora più importanti".
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