Nuovo intervento a gamba tesa del presidente della
Banca centrale europea (Bce) sulla questione della guerra delle valute.
I
continui "discorsi" su questo tema, ha detto Draghi parlando a una
conferenza stampa congiunta con il presidente della Banca di Russia, Sergey
Ignatiev, a Mosca, dove parteciperà ai lavori del G20, sono "inopportuni e
inutili, in ogni caso controproducenti".
Draghi ha ribadito che i tassi di
cambio nominali ed effettivi della valuta unica sono "nel complesso
intorno la media di lungo termine".
"Il tasso di cambio - ha detto
Draghi, rispondendo alle domande dei giornalisti - non è un target nelle nostre
politiche ma è importante per la crescita e la stabilità dei prezzi".
I
tassi di interesse nell'Eurozona, ha dichiarato altresì Draghi, "sono al
momento effettivamente molto bassi" e la politica monetaria della Bce
resta "accomodante". Il numero uno della Bce ha inoltre ricordato che
l'Eurotower continuerà a fornire finanziamenti al sistema bancario con volume
illimitato.
I dati in arrivo dalla congiuntura dell'Eurozona, ha
anticipato Draghi, "sono più negativi del previsto" e "nella
parte più bassa di quanto all'incirca ci aspettavamo". Secondo la Bce, ha
detto Draghiil suo governatore, "stanno aumentando i segnali di una
stabilizzazione dell'attività economica nell'Eurozona, anche se a bassi
livelli" e di una "normalizzazione sui mercati finanziari".
"Non riteniamo che gonfiare i deficit di bilancio
per creare domanda sia sostenibile", ha inoltre chiosato Draghi.
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