Nel Macromonitor, l'appuntamento settimanale sui
mercati finanziari a firma dell'economista di Banca Monte dei Paschi di Siena,
Mario Seminerio, anche questa volta si puntano i riflettori verso
l'euro-dollaro. "Sul mercato dei cambi - osserva Seminerio - il rapporto
sull’occupazione statunitense a febbraio contribuisce a sostenere alcune delle
tendenze emerse in modo più evidente sui mercati da inizio anno: azionario
statunitense più forte, rendimento dei Treasury in ascesa, dollaro mediamente
in rafforzamento e andamento contrastato delle valute di paesi produttori di
materie prime".
Secondo l'economista di Mps, in particolare,
"quest’ultimo elemento è apparentemente incoerente, considerata
l’accelerazione nella crescita delle economie asiatiche (Giappone incluso), la
continua espansione dei bilanci delle maggiori banche centrali (con l’eccezione
della Bce) e l’impatto sinora contenuto di alcuni eventi di elevato rischio
potenziale, quali le elezioni italiane e i tagli automatici di spesa
statunitensi. Probabilmente - conclude Seminerio - su tale andamento cedente
delle valute dei produttori di materie prime influisce il fatto che molte di
esse sono in fase di allentamento di politica monetaria.
Indirettamente, tale
tesi trova riscontro nel fatto che solo le valute di paesi prossimi ad entrare
in fase di restrizione monetaria stanno facendo segnare progressi, come nel
caso del real brasiliano.
Nel report quotidiano sulle valute, diffuso nel pomeriggio
dell'11 marzo, invece, l'analista finanziario di Fxcm Italia Davide Marone fa
notare: "Come ormai da copione, questo lunedì si rivela una giornata con
scarsa volatilità e nessun movimento direzionale sia sul fronte valutario che
su quello azionario e delle commodities.
L’euro-dollaro continua a rimanere
intrappolato nel range delimitato al rialzo da 1,3020, mentre il dollaro
americano cede qualcosa dopo il rally di venerdì in particolare contro i dollari
australiani, canadesi e neozelandesi, ben spinti dalle riprese del prezzo del
rame (risalito dal 3500), che influenza da sempre l'andamento delle cosiddette
commodities currencies.
Vale la pena perciò osservare i punti di prezzo di
maggiore attenzione per i primi strappi di volatilità in grado di spostare i
prezzi a partire dalla prossima sessione asiatica".
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